Che futuro per l’Europa?

Che futuro per l’Europa? Quale Europa vogliamo? Cosa può fare Bruxelles per combattere la crisi e dare risposte concrete agli interrogativi sull’economia reale, sul sostegno alle imprese, sull’occupazione? Sono una parte delle domande che saranno al cento del terzo appuntamento dei “Dialoghi con i cittadini”, promossi dalla Commissione europea in occasione dell’Anno europea dei cittadini. Il prossimo 18 marzo a Roma…

…il vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’Impresa e l’imprenditoria, Antonio Tajani, incontrerà giovani, studenti universitari, cittadini e rappresentanti di organizzazioni non governative, associazioni di categoria ed enti locali, per confrontarsi con loro – apertamente e senza filtri – su grandi temi quali il futuro dell’Unione europea, la cittadinanza europea, le risposte da dare alla crisi.

Alla vigilia del dibattito Il Vicepresidente Tajani ha dichiarato “Sempre più cittadini si attendono dall’Unione europea soluzioni concrete ai loro problemi. La risposta non è meno Europa bensì più Europa. Per essere all’altezza delle sfide di domani, l’Unione europea deve guardare al futuro, mettendo al centro delle proprie politiche la persona – il cittadino, il consumatore, l’imprenditore – e le loro aspirazioni.”

L’incontro si terrà il 18 marzo a partire dalle 10:00 presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, alla presenza del sindaco di Roma Gianni Alemanno. A moderare sarà il giornalista e conduttore radiofonico Federico Taddia. Si tratta una formula inedita e innovativa di interazione tra cittadini e istituzioni sul futuro e sulle sfide che ci pone. Per facilitare la partecipazione e il dibattito, chiunque potrà infatti seguire l’evento in diretta streaming e porre le proprie domande al Commissario via Twitter, utilizzando l’hashtag #EUdeb8.

L’iniziativa si sta svolgendo contemporaneamente in tutti i 27 Stati membri dell’UE, su iniziativa della vicepresidente della Commissione Viviane Reding, responsabile tra l’altro per le questioni attinenti alla cittadinanza europea. In Italia il dibattito diretto con i cittadini si articola in cinque tappe: la prima si è già svolta a Napoli il 30 novembre scorso sul tema dell’occupazione, alla presenza del Commissario europeo László Andor. La seconda si è tenuta a Torino il 21 febbraio con la Commissaria Cecilia Malmström, e aveva al centro i problemi legati alla sicurezza e alla protezione dei cittadini. Dopo la sessione di Roma – con la partecipazione del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani – una quarta tappa è in programma a Pisa con il Commissario Janez Potočnik e prevede un dibattito sull’uso sostenibile delle risorse. Ciascuno dei quattro eventi-dibattito offrirà ai cittadini l’occasione di dire la loro sulle competenze, sulle politiche, sulle attese e sulle proposte dell’UE. I dibattiti e i loro esiti confluiranno quindi in un incontro a livello europeo aperto a tutti – con la partecipazione della vicepresidente della Commissione Viviane Reding – per cercare di trarre tutti insieme le conclusioni da questo confronto su diritti e aspettative dei cittadini dell’Europa del futuro.

FONTE: EuropeDirect Puglia

Il settore Ambiente nell’UE

Ambiente nell’UE 27: nel 2011 il 40% dei rifiuti urbani trattati é stato riciclato o compostato Secondo un’indagine Eurostat, nell’UE nel corso del 2011 sono stati generati in media 503 kg di rifiuti urbani per persona, di cui 486 kg a persona sono stati trattati. Diverse sono le modalità di trattamento di tali rifiuti: il 37% è stato stoccato in discarica, il 23% incenerito, il 25% riciclato e il 15% compostato. Evidente é la variazione rispetto al 2001 quando il 56% veniva collocato in discarica, il 17% incenerito, il 17% e il 10% rispattivamente riciclato e compostato. L’indagine sottolinea anche come la quantità di rifiuti urbani generati vari notevolmente tra gli Stati membri. La Danimarca, con 718 kg a persona, ha registrato la più alta quantità di rifiuti prodotti nel 2011, seguita da Lussemburgo, Cipro e Irlanda, con valori compresi tra 600 e 700 kg a persona, seguono Germania, Paesi Bassi, Malta, Austria, Italia, Spagna, Francia, Regno Unito e Finlandia con valori compresi tra 500 e 600 kg. Grecia, Portogallo, Belgio, Svezia, Lituania e Slovenia hanno valori compresi tra 400 e 500 kg, mentre valori al di sotto di 400 kg a persona sono stati registrati in Ungheria, Bulgaria, Romania, Lettonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia ed Estonia. I metodi di trattamento differiscono sensibilmente fra Stati membri. Nel 2011, gli Stati membri con la più alta quota di rifiuti urbani in discarica sono stati la Romania (99% dei rifiuti trattati), la Bulgaria (94%), Malta (92%), la Lettonia e la Lituania (entrambi 88%). Le percentuali più elevate di rifiuti urbani inceneriti si sono registrate in Danimarca (54% dei rifiuti trattati), in Svezia (51%), in Belgio (42%), in Lussemburgo e nei Paesi Bassi (entrambi 38%), in Germania (37%), in Francia ed in Austria (entrambi 35%). Il riciclaggio è più comune in Germania (45% dei rifiuti trattati), Irlanda (37%), Belgio (36%), Slovenia (34%), Svezia (33%), Paesi Bassi (32%) e Danimarca (31%) . Gli Stati membri con il più alto tasso di compostaggio per i rifiuti urbani sono l’Austria (34%), Paesi Bassi (28%), Belgio e Lussemburgo (entrambi 20%), oltre a Spagna e Francia (entrambe 18%). Riciclaggio e compostaggio di rifiuti urbani hanno rappresentato più del 50% dei rifiuti trattati in Germania (63%), Austria (62%), Paesi Bassi (61%) e Belgio (57%). Per quanto riguarda l’Italia ancora alta é la percentuale di rifiuti collocati nelle discariche (49% rispetto ad una media UE del 37%), mentre le percentuali di rifiuti inceneriti (17%), riciclati (21%) e compostati (13%) sono al di sotto della media europea.
Fonte: Rapid Press Release, 4 marzo 2013

Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva: le Capitali Europee partner essenziali per la strategia Europa 2020

Il 28 febbraio si sono tenuti i primi colloqui diretti tra la Commissione europea e le capitali dell’UE. A conclusione dell’incontro si é rimarcato che le capitali svolgono un ruolo cruciale nel benessere dell’UE e dei suoi Stati membri. Le città europee capitali non sono solo una parte importante dell’immagine dell’UE all’estero, ma potenti motori per la competitività, l’occupazione e l’innovazione. Allo stesso tempo, esse concentrano al loro interno i principali problemi dell’Europa, tra cui l’aumento delle disparità sociali ed economiche. Le capitali sono i laboratori in cui le soluzioni ai problemi sociali ed economici dell’UE devono essere trovate. I sindaci delle capitali europee hanno accolto con favore l’iniziativa della Commissione europea di aprire un dialogo diretto con le città capitali e dar loro un profilo più alto come partner diretti per l’UE. Gli obiettivi della strategia Europa 2020 non possono essere raggiunti senza il coinvolgimento attivo delle città capitali. Esse sono i driver di innovazione e di crescita intelligente, e spesso forniscono la base per le reti scientifiche e di istruzione. Le capitali sono indispensabili per la crescita sostenibile in quanto le loro politiche dei trasporti, dell’energia e ambientali hanno un impatto decisivo. Le nostre città capitali sono al centro degli sforzi per una crescita inclusiva: come centri di diversità sociale, culturale ed etnica. Le città capitali continueranno ad impegnarsi nel promuovere la competitività, la crescita sostenibile, l’innovazione e l’inclusione, per superare l’attuale crisi economica, finanziaria e sociale. Le nostre città capitali sono al centro degli sforzi per una crescita inclusiva: come centri di diversità sociale, culturale ed etnica. Le capitali europee che hanno sostenuto la dichiarazione si impegnano a continuare a fare la loro parte nel promuovere la competitività, la crescita sostenibile, l’innovazione e l’inclusione, per superare l’attuale crisi economica, finanziaria e sociale. Alla luce delle attuali discussioni sul quadro finanziario pluriennale 2014-2020, i nuovi regolamenti strutturali e dei fondi di investimento e di altri programmi comunitari, le città sostenitrici della dichiarazione hanno concordato sui seguenti punti: •Le sfide urbane devono essere affrontate in modo integrato, affrontando gli aspetti economici, ambientali, sociali, culturali e demografici insieme. Accolgono quindi con favore l’impegno della Commissione europea ad un approccio integrato. •Le future politiche e azioni dell’UE in materia di trasporti, ambiente, energia, imprese, occupazione, ricerca sull’azione per il clima, lotta alla povertà e all’esclusione sociale e agenda digitale, devono tenere presente la dimensione urbana. Un miglior coordinamento delle questioni urbane ad opera della DG Politica regionale e urbana è importante e ne seguiranno da vicino l’evolversi. •Per quanto riguarda il pacchetto legislativo sulla politica di coesione, é accolta con favore la volontà della Commissione di sperimentare nuove idee e modi di lavorare attraverso le proposte di azioni urbane innovative. •Le proposte della Commissione per una maggiore delega di gestione alle città, compresa la gestione dei Fondi strutturali, sono di vitale importanza per garantire che le sfide urbane siano ben comprese e l’attuazione corrisponda alle esigenze reali. •I temi prioritari individuati dal progetto di regolamento (efficienza energetica, energie rinnovabili, disoccupazione giovanile, innovazione e competitività delle PMI) sono questioni strategiche per le nostre città. Le capitali danno il benvenuto a nuove opportunità per affrontare il problema in modo integrato e sono fiduciose che la Commissione attuerà la nuova normativa in uno spirito di flessibilità rispettando le specificità locali. •Auspicano un dialogo continuo con la Commissione europea.
Fonte: Rapid Press Release, 28 febbraio 2013

Workshop dell’ESPON

Workshop dell’ESPON «Intervenire sul mare – Nuovi elementi circa lo sviluppo territoriale e le opportunità e i rischi per i mari europei e le regioni marittime» Bruxelles, 15 maggio 2013 I professionisti e i rappresentanti della comunità per l’elaborazione delle politiche sono invitati a partecipare a questo workshop che ha lo scopo di fornire informazioni sulle interazioni terra-mare nell’ambito dei sei mari regionali d’Europa. Verranno presentati nuovi elementi circa le opportunità di sviluppo e le sfide dei mari europei che potranno essere utilizzati dalle parti interessate per elaborare i programmi futuri dei fondi strutturali, ma anche ulteriori strategie di crescita, e verranno inoltre presi in considerazione gli accordi per la governance dei mari e delle coste. Si discuteranno approcci per una politica marittima europea ancorata al territorio che saranno di grande rilevanza per le future opportunità di finanziamento dell’UE. Il termine ultimo per la registrazione è il 29 aprile 2013 alle ore 14.00. Per saperne di più: http://www.espon.eu/main/Menu_Events/Menu_Workshops/workshop130515.html

a Bruxelles la conferenza “La dimensione di genere della Strategia Europa 2020

Conferenza “La dimensione di genere della Strategia Europa 2020 Bruxelles, 22 marzo 2013 La Sezione per l’impiego, gli affari sociali e la cittadinanza e il Comitato Direttivo di Europa 2020 del Comitato Economico e Sociale organizzano il 22 marzo una conferenza sul tema dell’inclusione della dimensione di genere nelle iniziative faro della Strategia Europa 2020. Per maggiori informazioni e per registrarsi all’evento: http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.events-and-activities-gender-dimension