La Commissione europea è a caccia di buone idee per ridurre l’impatto dell’edilizia sull’ambiente. Gli edifici ‘mangiano’ risorse quando vengono progettati, costruiti, utilizzati e demoliti, con effetti in termini ambientali, di lotta ai cambiamenti climatici e di consumi di energia.
Di qui il lancio di una consultazione online rivolta a cittadini, imprese, ong e autorità (http://ec.europa.eu/environment/consultations/buildings_en.htm), aperta fino al primo ottobre. Oltre ai tradizionali consumi di riscaldamento, raffreddamento e illuminazione, nell’Ue gli edifici nel periodo di utilizzo pesano sul 42% dei consumi di energia finale, sul 35% delle emissioni di gas serra. Secondo i dati di Bruxelles, nella fase di costruzione e utilizzo l’edilizia consuma il 50% di tutti i materiali estratti nell’Unione e il 30% dell’acqua, mentre considerando le fasi di costruzione, demolizione e ristrutturazione si parla del 30% dei rifiuti prodotti. Attualmente non ci sono criteri comuni nell’Ue per misurare la performance ambientale degli edifici e questo rende difficile per i soggetti coinvolti nel settore dell’edilizia prendere decisioni che prendano in considerazione il fattore ‘verde’. La Commissione Ue chiede un parere su quali sono i principali problemi a livello ambientale per il comparto, sui sistemi di valutazione, come stimolare la domanda e come impiegare i materiali da costruzione in maniera piu’ efficiente..
Fonte: ansa.Europa, 10 luglio 2013
Settimana Europea per l’Energia Sostenibile
Dal 24 giugno al 28 giugno 2013, si é svolta a Bruxelles la settimana europea per l’energia sostenibile “EU Sustainable Energy Week” che ormai dal 2006, su iniziativa della Commissione, riunisce centinaia di organizzazioni e rappresentanti del settore privato per confrontarsi su progetti e iniziative anche a livello locale e regionale.
La manifestazione é stata aperta dalla Cerimonia annuale del Patto dei Sindaci, giunta ormai alla quarta edizione, che ha riunito alti rappresentanti delle Istituzioni europee ed altri importanti stakeholder europei, con i rappresentanti di circa 600 città e regioni europee tra i quali 150 hanno firmato il Patto durante la Cerimonia.
Il futuro energeticamente sostenibile é stato il tema dominante della settimana, in cui sono state organizzate a Bruxelles 40 differenti sessioni con una partecipazione di circa 4000 persone, ed in cui si é dato risalto sopratutto alle modalità di finanziamento per uno sviluppo energetico sostenibile (“Financing and Sustainable Energy”).
Il quadro normativo futuro, più volte citato, é quello delineato nel Libro Verde per la predisposizione di un quadro per le politiche climatiche ed energetiche con l’obiettivo del 2030 (“A 2030 framework for climate and energy policies”), che la Commissione europea ha adottato il 27 Marzo 2013, aprendo poi una pubblica consultazione che ha permesso agli Stati membri, altre istituzioni europee e stakeholders di esprimere i propri punti di vista in materia rispetto agli obiettivi di sostenibilità del 2030.
Per raggiungere tali obiettivi, é necessario, come convenuto da vari stakeholders, puntare sulle partnership pubblico private, sviluppando una migliore regolamentazione degli EPC (Energy Performance Contract), strumenti che consentono alle amministrazioni pubbliche di migliorare l’efficienza energetica e l’uso di fonti di energia rinnovabile nelle proprie strutture senza affrontare direttamente i costi degli interventi che vengono invece demandati elle ESCo (energy service companies).
L’ufficio TECLA Europa di Bruxelles ha coordinato la partecipazione di una delegazione di sindaci della provincia di Matera e di rappresentanti dell’amministrazione Provinciale.
Fonte: TECLA, 4 luglio 2013
Erasmus raddoppia: programma aperto a 4 mln partecipanti
C’é l’accordo tra le istituzioni europee sul nuovo programma Erasmus, che nei prossimi sette anni aiutera’ quattro milioni di persone a studiare o a effettuare una formazione all’estero: lo ha annunciato la presidenza di turno irlandese dell’Ue in data 27 giugno 2013. L’intesa prevede lo stanziamento di 16 miliardi di euro tra il 2014 e il 2020 per una serie di programmi di formazione, con un aumento del 43% rispetto a quanto era stato concesso tra il 2007 e il 2013.
L’accordo raggiunto prevede la creazione di un nuovo programma, chiamato ‘Erasmus +’, che riunira’ tutti i precedenti meccanismi europei incentrati sull’educazione, la formazione, la gioventu’ e lo sport.
Il numero di persone che ricevera’ una borsa di studio dall’Ue sara’ quasi il doppio rispetto al passato, moltiplicando cosi’ le opportunita’ di formazione e di lavoro per i giovani europei. L’intesa annunciata dalla presidenza irlandese dovrebbe ricevere il via libera formale del Consiglio Ue e dell’Europarlamento tra luglio e settembre, ma sara’ legata anche all’esito dei negoziati ancora in corso tra le istituzioni europee sul bilancio pluriannuale 2014-2020.
Fonte: ansa.Europa, 27 giugno 2013
Accordo sulla PAC per un’agricoltura più equa e più verde
La politica agricola dell’UE, nota come politica agricola comune, si prefigge di garantire agli agricoltori un tenore di vita decente e agli europei prodotti alimentari in quantità sufficienti e a prezzi accessibili.
A seguito dell’accordo raggiunto in data 4 luglio 2013 in Commissione, alcune regole cambieranno da gennaio 2014. Per esempio, per ottenere un sostegno al reddito, gli agricoltori dovranno adottare pratiche sostenibili per promuovere la qualità del suolo, favorire la biodiversità, diversificare le colture e mantenere pascoli sani.
Inoltre, con la riforma la distribuzione dei fondi sarà più equa: entro il 2019 nessun paese membro dovrebbe ricevere meno del 75% della media UE.
I leader politici hanno approvato anche modifiche per aiutare i giovani agricoltori. Attualmente, il 30% dei 12 milioni di agricoltori ha più di 65 anni, mentre solo il 6% ne ha meno di 35.
Per i primi cinque anni di attività i nuovi agricoltori riceveranno il 25% in più rispetto agli aiuti esistenti.
Le nuove regole andranno a rafforzare la posizione di negoziazione degli agricoltori in determinati settori: le organizzazioni di categoria potranno infatti concludere accordi di vendita per loro conto.
La riforma entrerà in vigore a gennaio 2014. Gli ultimi punti saranno definiti nel corso dei negoziati sul bilancio UE 2014-2020.
Nell’Unione europea sono circa 12 milioni gli agricoltori a tempo pieno. Insieme, l’agricoltura e il settore agro-alimentare rappresentano il 6% del PIL dell’UE e danno lavoro a 46 milioni di persone.
Fonte: Commissione europea, 4 luglio 2013
L’UE si lancia verso il futuro: 22 miliardi destinati alla ricerca e all’innovazione
Il 10 luglio 2013 la Commissione ha annunciato l’intenzione di attuare un massiccio piano di investimenti che, grazie al supporto economico degli Stati membri e dell’industria europea, destinerà 22 miliardi di euro allo sviluppo dei settori dell’innovazione e della ricerca.
Nell’arco dei prossimi sette anni, i finanziamenti verranno principalmente destinati a 5 partenariati pubblico-privato denominati anche “Iniziative tecnologiche congiunte” (ITC), che interesseranno i campi dell’industria farmaceutica, dell’aeronautica, dell’energia, della biotecnologia e dell’elettronica. L’obiettivo? Rinvigorire la competitività del mercato unico dando slancio ai settori lavorativi in grado di creare sia occupazione che soluzioni pratiche ai problemi sorti con la crisi finanziaria.
L’iniziativa economica non è intesa a migliorare unicamente la dinamicità del mercato unico. La Commissaria per l’innovazione e la scienza Geoghegan-Quinn sottolinea come il piano di investimenti apporterà anche enormi benefici alla qualità della vita del singolo cittadino europeo. Per fare alcuni esempi, il partenariato “Medicinali Innovativi 2” promuoverà lo sviluppo di terapie e medicinali di ultima generazione, tra cui nuovi antibiotici e vaccini; lo sfruttamento energetico verrebbe sensibilmente ottimizzato grazie alle soluzioni messe a punto dal partenariato “celle a combustibile e idrogeno 2”, inteso ad estendere l’uso di tecnologie pulite, ridurre l’inquinamento ambientale e aumentare l’efficienza della produzione industriale.
Il pacchetto contiene inoltre quattro partenariati pubblico-pubblico tra la Commissione europea e gli Stati membri, finalizzati a migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Le iniziative in questione mirano a garantire trattamenti nuovi e più efficienti contro le malattie legate alla povertà, mettere a punto tecnologie per la misurazione della competitività industriale, fornire sostegno alle PMI ad alta tecnologia e offrire servizi di assistenza sociale per consentire ad anziani e disabili di vivere in condizioni di sicurezza all’interno delle loro abitazioni.
Nel complesso, le misure contenute nelle ITC interessano sia il mercato che la società dell’UE. Leiniziative tecnologiche congiunte non mirano solo a contrastare gli effetti della crisi finanziaria, ma anche ad attenuare le drammatiche conseguenze che essa ha sortito in molti settori della società europea.
Fonte: Rappresentanza Commissione europea, 10 luglio 2013