Personalità europee invitano i leader dell’UE a sostenere il programma Erasmus

Oltre 100 personalità europee del mondo dell’istruzione, dell’arte, della letteratura, dell’economia, della filosofia e dello sport hanno sottoscritto una lettera aperta ai capi di Stato e di governo dell’Unione europea a sostegno del programma Erasmus per gli scambi di studenti, che è a rischio. I firmatari provengono da tutti gli Stati membri dell’UE e tra essi spiccano il regista spagnolo Pedro Almodovar, il premio Nobel Christopher Pissarides e numerosi campioni olimpici. Dall’Italia hanno sottoscritto l’appello Beppe Severgnini, giornalista, opinionista e scrittore, Margherita Hack, astrofisica e divulgatrice scientifica, Federico Taddia, conduttore radiofonico e televisivo ed Elisa Di Francisca, schermitrice, medaglia d’oro alle Olimpiadi 2012. Attraverso la lettera queste personalità hanno inteso rispondere alle preoccupazioni legate alla possibile drastica riduzione dei posti e delle borse di studio Erasmus a causa delle dispute sui bilanci UE 2012 e 2013. Quest’anno il programma sta facendo registrare un deficit di 90 milioni di euro e si teme che la situazione possa diventare ancor più critica nel 2013. Negli ultimi 25 anni, il programma Erasmus ha dato l’opportunità di studiare fuori dal proprio paese a quasi tre milioni di giovani europei. Più recentemente è stato impiegato anche per favorire l’inserimento professionale in imprese all’estero. Grazie ad esso un’intera generazione ha imparato cosa significa vivere e lavorare a fianco di persone provenienti da altre culture, acquisendo le conoscenze e la versatilità indispensabili per accedere al moderno mercato del lavoro. La lettera avverte che, se i bilanci dell’UE per il 2012 e il 2013 non permetteranno di tenere fede agli impegni già presi con gli studenti, migliaia di giovani perderanno la possibilità di fare un’esperienza che potrebbe cambiar loro la vita e chiede di investire nell’istruzione e nella formazione, mettendo questi temi al centro della risposta europea alla crisi. Questa minaccia al programma non poteva giungere in un momento peggiore per i giovani d’Europa: la disoccupazione giovanile nella fascia di età fra i 15 e i 24 anni é aumentata del 50% dall’inizio della crisi e un giovane europeo su cinque (più di cinque milioni in termini assoluti) è senza lavoro.

Fonte: Rapid Press Release e Rappresentanza della Commissione europea in Italia, 9 novembre 2012