Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale (FEASR)

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Che cos’è?

La politica di sviluppo rurale è uno dei punti di forza, nonché secondo pilastro della politica agricola comune (PAC). Questa riforma mira a rendere il settore agricolo e forestale più competitivo, a rafforzare i legami tra l’attività primaria e l’ambiente, migliorare la qualità della vita nelle zone rurali, promuovere la cooperazione, l’innovazione e la diversificazione dell’economia nelle comunità rurali. Al fine di garantire lo sviluppo sostenibile delle zone rurali, il secondo pilastro della PAC dovrà concentrarsi su sei priorità relative a:

  • trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo, forestale e nelle zone rurali;
  • miglioramento della redditività agricola, competitività di tutti i tipi di agricoltura in tutte le regioni, la promozione delle tecnologie agricole innovative e la gestione sostenibile delle foreste;
  • l’organizzazione della catena alimentare, compresa la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi in agricoltura;
  • preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi che sono legati al settore agricolo e forestale;
  • la promozione dell’efficienza delle risorse e del passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio nei settori agricoli, alimentari e forestali;
  • promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.

Nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) è stato assegnato un totale di 85 miliardi di euro. Il FEASR intende contribuire alla strategia “Europa 2020” promuovendo lo sviluppo rurale sostenibile in tutta l’UE e integrandosi con gli altri strumenti della PAC, della politica di coesione e della politica comune per la pesca.
Nel nuovo periodo di programmazione, gli Stati membri dovranno spendere almeno il 30% dei fondi di sviluppo rurale che ricevono dal bilancio comunitario per specifiche misure relative all’agricoltura biologica, zone soggette a vincoli naturali, gestione del territorio e la lotta contro il cambiamento climatico. Per raggiungere gli obiettivi nelle sei aree prioritarie, gli Stati membri sono tenuti a definire programmi nazionali o regionali di sviluppo rurale che tengono conto delle priorità stabilite a livello europeo.

Come ci si candida?

Ogni Stato membro elabora un piano strategico nazionale conformemente agli orientamenti strategici che sono stati adottati dalla Comunità. Ogni Stato membro trasmette in seguito il proprio piano strategico nazionale alla Commissione prima di presentare i propri programmi di sviluppo rurale. Il piano strategico nazionale copre il periodo che intercorre tra il 1° gennaio 2013 e il 31 dicembre 2020, e comprende:

  • una valutazione della situazione economica, sociale e ambientale, e delle possibilità di sviluppo;
  • la strategia adottata per l’azione congiunta della Comunità e dello Stato membro, conformemente agli orientamenti strategici della Comunità;
  • le priorità tematiche e territoriali;
  • un elenco dei programmi di sviluppo rurale destinati ad attuare il piano strategico nazionale e la ripartizione delle risorse del FEASR tra i vari programmi;
  • i mezzi volti ad assicurare il coordinamento con gli altri strumenti della politica agricola comune, il FESR, il FSE, il FC, il Fondo europeo per la pesca e la Banca europea per gli investimenti;
  • eventualmente, l’importo della dotazione finanziaria destinata al raggiungimento dell’obiettivo «convergenza»;
  • la descrizione delle modalità di attuazione della rete rurale nazionale che raggruppa le organizzazioni e le amministrazioni operanti nel settore dello sviluppo rurale e l’importo destinato alla sua attuazione.
    I piani strategici nazionali sono attuati mediante programmi di sviluppo rurale.

Dove posso trovare ulteriori informazioni?

http://enrd.ec.europa.eu/enrd-static/policy-in-action/cap-towards-2020/rdp-programming-2014-2020/en/rdp-programming-2014-2020_en.html